Romana Maceri

TARI, tutto quello che devi sapere a proposito della tassa sui rifiuti

TARI, tutto quello che devi sapere a proposito della tassa sui rifiuti

Tempo di lettura : 15 min

In questo articolo ti daremo tutte le informazioni utili a proposito della TARI, la tassa sui rifiuti.

Andremo a vedere quali sono i soggetti che devono pagarla, le modalità per calcolarla in base alle utenze e tutto ciò che riguarda il corretto pagamento.

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Iniziamo!

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Chi deve pagarla?

Chi è invece esonerato dal pagamento?

Come calcolare la TARI

Entro quando devo pagare la tassa?

Come pagare la TARI

L’alternativa del pagamento online

Novità 2021: PagoPa

Come verificare il pagamento della TARI?

Agevolazioni ed esenzioni

Gli sconti sulla TARI


 

Chi deve pagarla?

Andiamo subito a fare chiarezza su quali sono i soggetti che sono obbligati a pagare la tassa sui rifiuti.

È tenuto a pagare la tassa sui rifiuti chiunque sia in possesso o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte producenti rifiuti:

  • Per locale si intende una struttura fissata al terreno e chiusa almeno su tre lati;
  • per area scoperta invece un’area in cui non sono presenti edifici o costruzioni edilizie, circoscritta e che non rappresenta una parte integrante del locale, destinata a qualsiasi utilizzo e che ovviamente fornisca rifiuti urbani e assimilati.

È obbligato a pagare la TARI il proprietario di un immobile, tuttavia in caso di contratto d’affitto se il contratto di locazione è superiore a 6 mesi il pagamento della tassa spetta all’affittuario.

Nel caso di contratto di locazione pari o inferiore ai 6 mesi il pagamento continua ad essere a carico del proprietario.

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Chi è invece esonerato dal pagamento?

Sono escluse dal pagamento della TARI ed escluse dal servizio di pubblica nettezza urbana in quanto non utilizzabili:

  • Aree scoperte pertinenziali o accessorie a civili abitazioni (cantine, terrazze, balconi, giardini, cortili, posti auto):
  • aree condominiali comuni (androni dei palazzi, ascensori, scale, luoghi di passaggio, cortili ecc.).

 

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Come calcolare la TARI

Il Comune determina l’importo da pagare e invia l’avviso di pagamento ai cittadini.

L’importo della tassa è determinato in base a superficie e quantità di rifiuti prodotti o a quantità e qualità di rifiuti per unità di superficie, in relazione ad usi e tipologia delle attività e al costo del servizio sui rifiuti.

I Comuni possono determinare la propria tariffa commisurando la tassa al costo del servizio e alla quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie. Si considera assoggettabile al tributo la “superficie calpestabile” di unità immobiliari, iscritte o iscrivibili nel catasto urbano, suscettibili di produrre rifiuti. Non viene considerata, quindi, la porzione di immobile dove si formano, in via continuativa e prevalente, rifiuti speciali.

La superficie calpestabile rappresenta di fatto la base di calcolo della tassa sui rifiuti.

Le tariffe sono diverse e si dividono in due categorie:

  • utenze non domestiche, quelle appartenenti alle varie attività: industriali, professionali, artigianali e commerciali (La superficie “calpestabile” dei locali viene moltiplicata per la parte fissa unitaria);
  • utenze domestiche, ovvero tutte quelle superfici che sono predisposte ad abitazioni civili e pertinenze (La superficie “calpestabile” dei locali viene moltiplicata per la parte fissa unitaria della categoria a cui appartiene).

La tariffa dipende dal costo del servizio reso ed è composta di due parti, una parte fissa e una variabile:

  • La parte fissa è determinata in base alle corrispondenti essenziali del costo del servizio, riferite in particolare agli investimenti per le opere e dai relativi ammortamenti;
  • la parte variabile invece serve a finanziare i costi variabili (trasporto, raccolta, riciclo, smaltimento) e viene calcolata in relazione alla quantità di rifiuti attribuiti, al servizio fornito e all’entità dei costi di gestione (art. 3 c. 2 d.p.r. n. 158/1999).

Importante: alla TARI viene applicato anche l’addizionale provinciale, nella misura del 5% dell’imposta. Tale cifra sarà corrisposta alla Provincia per i servizi che svolge per la protezione, tutela e igiene ambientale (articolo 19 del Decreto Legislativo 30/12/1992, n. 504).

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Entro quando devo pagare la tassa?

Non esiste una normativa nazionale che definisce le scadenze entro le quali saldare la tassa, sono infatti i Comuni che fissano le scadenze sulla base di logiche amministrative locali.

Tuttavia tendenzialmente i termini entro i quali pagare la tassa sui rifiuti sono tre:

  • Primo acconto entro la fine di aprile;
  • secondo acconto entro la fine di luglio;
  • saldo entro la fine dell’anno.

Ricordiamo che queste date sono solamente indicative, sarà il Comune a comunicare l’esatto periodo, inoltre è bene sapere che gli enti locali hanno modo di personalizzare ulteriormente il calendario delle scadenze con proroghe che talvolta possono essere previste a livello locale.

Come pagare la TARI

Abbiamo parlato di cosa sia la Tari, delle scadenze, di chi è obbligato a pagare la tassa e di chi si occupa di determinare l’importo.

Ma come si paga?

Anche in questo caso è il Comune a determinare il metodo di pagamento.

I possibili metodi sono tre:

  • Pagamento con bollettino postale;
  • pagamento con MAV;
  • pagamento con modello F24.

 

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L’alternativa del pagamento online

Pagamento online del modello F24

Potrai effettuare questo tipo di pagamento online sul sito di Poste Italiane, sul sito dell’Agenzia delle entrate oppure sul sito della tua Banca.

A prescindere dalla piattaforma che utilizzerai dovrai inserire:

  • l’importo da pagare;
  • il codice tributo;
  • l’anno per cui l’imposta deve essere pagata;
  • se state pagando una rata, dovrà essere indicata quale rata è;
  • eventuali crediti;
  • saldo finale.

 

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Novità 2021: PagoPa

Dal 2021 è stata introdotta la possibilità di pagare la TARI tramite la piattaforma PagoPA introdotta con il decreto ministeriale pubblicato dal MEF il 21 ottobre 2020.

I Prestatori di Servizi di Pagamento (Poste, Banche, Istituti di Pagamento e Istituti di Moneta Elettronica) che incassano in prima battuta TARI e TEFA, saranno obbligati a riversare il pagamento alle pubbliche amministrazioni tramite il canale PagoPA. A definire le indicazioni di versamento della tassa sui rifiuti verso le PA è il decreto di cui sopra (decreto direttoriale del 21 ottobre 2020).

Una volta ricevuto il pagamento, i Prestatori di Servizi di Pagamento dovranno procedere, entro il giorno successivo dall’incasso, a versarlo ai soggetti che hanno in gestione il servizio dei rifiuti urbani (Comuni, Province, Città metropolitane). Inoltre, i soggetti creditori dovranno ricevere, entro i due giorni successivi all’incasso, tutte le informazioni relative ai versamenti effettuati dai soggetti passivi, attraverso la rendicontazione PagoPA.

Ti rimandiamo a questo link per consultare il decreto: consulta il decreto

 

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Come verificare il pagamento della TARI?

Per verificare se il pagamento della tassa sui rifiuti è andata a buon fine ci sono le seguenti modalità:

  • Controllo presso il comune di appartenenza;
  • controllo dal sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

 

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Agevolazioni ed esenzioni

Le riduzioni e le esenzioni riguardano in particolare gli immobili che si trovano in determinate condizioni o che rispettano alcuni criteri, ad esempio case disabitate, case vacanza, immobili abbandonati o anche case concesse in locazione o in comodato d’uso a parenti.

Come risulta ormai evidente sono i Comuni a regolamentare i dettagli sulla TARI e questo vale anche per le agevolazioni, per essere al corrente di eventuali agevolazioni infatti bisogna sempre fare riferimento ai regolamenti delle singole amministrazioni comunali.

Ad ogni modo, entro il 30 giugno dell’anno successivo, occorre presentare al Comune di appartenenza una dichiarazione riguardante la tassa sui rifiuti. Andrà allegato anche un particolare certificato redatto da un tecnico abilitato. Mentre per le seconde case, qualora non venisse fornita una dichiarazione TARI, è il Comune a stimare un numero dei componenti superiore a quello reale. Motivo per cui è indispensabile che si facciano delle verifiche sul conteggio del tributo che viene inviato dal Comune per presentare, eventualmente, una domanda di rettifica.

Riduzione: La Legge di Bilancio 2021 prevede la riduzione della TARI di due terzi per le abitazioni di soggetti che non risiedono in Italia. La norma, però, si applica soltanto per una abitazione che non è stata concessa in comodato a terzi e non locata. Da non dimenticare la presentazione della relativa domanda entro il 30 giugno dell’anno successivo.

Esenzione: risultano esenti dalla tassa quelle abitazioni che non sono utilizzate, l’assenza di collegamenti idrici, elettrici o fognari consente di avere una dimostrazione di l’inagibilità o inabitabilità dell’immobile.

Talvolta i comuni possono prevedere l’esenzione anche per le abitazioni che i proprietari scelgono di non utilizzare, a patto però che siano prive di utenze e arredi.

 

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Gli sconti sulla TARI

Se il servizio di raccolta dei rifiuti non viene effettuato correttamente oppure viene interrotto si può avere uno sconto sulla TARI che va dal 20 al 40% dell’importo.

Per approfondire l’argomento riguardante gli sconti ti rimandiamo a questo link: art.1 della legge 147/2013 (vedere commi 656 e 657).

Ad ogni modo gli sconti hanno criteri differenti a seconda che parliamo di sconto per le imprese o per le famiglie:

  • Per le imprese: il Ministero della Transizione Ecologica, in condivisione con gli uffici del Ministero delle finanze, ha emanato, in data 12 Aprile 2021, una circolare di chiarimento in merito all’applicazione delle disposizioni sulla TARI a seguito dell’emanazione del decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 116.

I punti sui quali la circolare si focalizza sono una riduzione  della quota variabile della tassa per i quantitativi di rifiuti gestiti in maniera autonoma rispetto al servizio pubblico.

Tutte le attività commerciali, che decidono di abbandonare il servizio pubblico devono essere esonerate dalla quota variabile del tributo in proporzione ai quantitativi gestiti in via autonoma.

A tal riguardo si specifica che la riduzione della quota variabile prevista deve essere riferita a qualunque processo di recupero, comprendendo anche il riciclo al quale i rifiuti sono avviati.

Importante: Per ottenere lo sconto, della durata di cinque anni rinnovabili, occorre comunicare la propria scelta al Comune, o al gestore del servizio nelle aree in cui si paga la tariffa, entro il 31 maggio di ogni anno.

  • Per le famiglie: si parla di bonus TARI per tutti gli utenti che hanno un reddito complessivo basso.

I requisiti da soddisfare per avere accesso al bonus TARI sono:

  • nucleo familiare con indicatore ISEE non superiore a 8.107,5 euro;
  • famiglie numerose con un ISEE non superiore a 20.000 euro (per famiglia numerosa si intende quella composta da uno o due genitori con tre o più figli, compresi i figli adottivi e gli affidati, Disegno di Legge n. 3403);
  • beneficiari del Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza.

Ricordiamo sempre che per le condizioni specifiche è sempre necessario informarsi presso il Comune.

 

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