Romana Maceri

Il deposito temporaneo dei rifiuti

deposito temporaneo dei rifiuti

Tempo di lettura: 5 min.

Quando smaltire il deposito temporaneo? Come si organizzano i rifiuti all’interno del deposito temporaneo? Dove si posiziona?

Queste sono alcune delle domande che più vengono ricercate in merito al deposito temporaneo, tuttavia ci sono una serie di dettagli spesso trascurati che sono fondamentali per evitare errori nella gestione del deposito temporaneo dei rifiuti.

Devi sapere che il deposito temporaneo insieme al registro di carico e scarico sono i principali oggetti di verifica durante un’ ispezione da parte dell’autorità ed è quindi estremamente importante curare la loro gestione in maniera attenta e precisa.

In questo articolo ti forniremo tutte le informazioni necessarie per mettere in atto un deposito temporaneo dei rifiuti nel migliore dei modi e a prova di legge.

Sei pronto?

Iniziamo!

Che cos’è il deposito temporaneo?

La normativa di riferimento per il deposito temporaneo è il D. Lgs. 152/2006, noto anche come Testo Unico Ambientale, che lo definisce come il luogo nel quale si effettua il raggruppamento dei rifiuti prima della raccolta nel luogo in cui gli stessi sono prodotti, da intendersi quale l’intera area in cui si svolge l’attività che ha determinato la produzione dei rifiuti.

Che cosa significa?

Significa che un’azienda in base alle sue esigenze potrebbe avere anche più depositi temporanei distribuiti nella stessa area, non è quindi tenuta ad avere un unico sito di deposito.

Nel caso di imprenditori agricoli l’area di produzione dei rifiuti può essere intesa anche come il sito che sia compreso nella disponibilità giuridica della cooperativa agricola, compresi i consorzi di cui questi sono soci.

Attenzione!

Nel caso di più aziende che operano presso la stessa area è necessario sapere che il deposito cumulativo non è permesso, ogni azienda dovrà infatti avere il proprio deposito temporaneo, segnalato e ben diviso da quello delle altre aziende che operano nella stessa area.

L’area adibita al deposito temporaneo dovrà essere segnalata, dovrà esserne reso evidente il suo utilizzo e dovrà esserne vietato l’ingresso al personale non autorizzato.

Importante: il deposito temporaneo dei rifiuti non necessita di alcuna autorizzazione per la messa in opera.

Come si organizzano i rifiuti nel deposito temporaneo?

Entriamo nella pratica di quella che è la gestione di un deposito temporaneo dei rifiuti, in che modo vanno organizzati i rifiuti nel deposito?

Questa parte è molto importante, infatti errori in questa fase possono sfociare non solo in problemi di natura legale in seguito ad una verifica ispettiva ma anche in impatti ambientali negativi che possono risultare pericolosi e diminuire la sicurezza nel posto di lavoro.

Niente panico! Adesso ti diciamo tutto.

All’interno del deposito i rifiuti dovranno innanzitutto essere imballati e confezionati nel modo opportuno, se vuoi sapere qual è il modo corretto di confezionare i rifiuti prodotti dalla tua azienda ti consiglio di leggere questo articolo: Guida pratica al confezionamento dei rifiuti.

I rifiuti dovranno infatti essere confezionati secondo i criteri di confezionamento previsti dalla normative, secondo le modalità di etichettatura definite (rifiuti pericolosi) e tramite contenitori idonei allo stato fisico e al tipo di rifiuto.

I rifiuti dovranno essere divisi in base alla categoria, questo significa che dovranno essere separati i rifiuti pericolosi dai non pericolosi.

Dovranno infine essere divisi in base al Codice CER, a tal proposito ti rimando a questo articolo dove abbiamo spiegato nel dettaglio come attribuire correttamente il Codice CER ai rifiuti : Classificazione dei rifiuti, tutto quello che il produttore deve sapere.

Quando devo liberare il deposito temporaneo?

Parliamo di limiti, il deposito temporaneo infatti può avere un limite massimo di 30 mq di rifiuti, di questi solamente un massimo di 10 mq può essere costituito da rifiuti pericolosi.

Per quanto riguarda il ‘’quando’’ liberare il deposito temporaneo, il produttore ha due possibili strade:

  1. Avviare i rifiuti a smaltimento/recupero con cadenza trimestrale a prescindere dalla quantità prodotta (che non potrà ovviamente superare i 30 mq);
  2. Il produttore può liberare il deposito temporaneo una volta raggiunta la quantità limite prevista dalla normativa, che ripetiamo essere 30 mq di cui massimo 10 mq in rifiuti pericolosi. Ad ogni modo il limite temporale massimo di un deposito temporaneo è di 12 mesi. Limite entro il quale il deposito dovrà essere liberato indipendentemente che sia stata raggiunta la quantità massima o meno.

Alcune precisazioni finali che potrebbero fare al caso tuo!

Siamo arrivati alla fine di questo articolo, adesso conosci qual è il modo corretto di mettere in opera e gestire un deposito temporaneo dei rifiuti, prima di lasciarci però ti mettiamo di seguito alcuni dettagli molto importanti che potrebbero riguardare il tuo specifico caso:

  • Il deposito temporaneo può essere fatto presso le aree di pertinenza dei punti vendita dei relativi prodotti;
  • il deposito temporaneo deve essere effettuato per i rifiuti a responsabilità estesa del produttore, anche volontario;
  • i rifiuti contenenti gli inquinanti organici persistenti di cui al regolamento (CE) 850/2004 e successive modificazioni, devono essere depositati nel rispetto delle norme tecniche che regolano l’imballaggio e lo stoccaggio di sostanze pericolose e gestiti conformemente al suddetto regolamento;
  • Per alcune categorie di rifiuti individuate con decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministero per lo sviluppo economico, sono fissate le modalità di gestione del deposito temporaneo (es. rifiuti radioattivi).

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